Passo della Cisa passo di montagna

Passo della Cisa


passo di montagna


Il passo della Cisa è il valico dell'Appennino settentrionale, che separa l'Appennino ligure dall'Appennino tosco-emiliano. Data la sua particolare posizione e grazie al fatto che in inverno era uno dei pochi passi aperti sul crinale, storicamente fu oggetto di dispute per il controllo delle merci che vi transitavano, dirette al mare. Al tempo dell'espansione romana verso le Gallie, fu probabilmente il passo che la via Emilia Scauri superava per aggirare l'Appennino ligure fino a Dertona (Tortona). La strada fu costruita dal censore Marco Emilio Scauro nel 109 a.C. Dopo Dertona ridiscendeva verso Vada Sabatia (Vado Ligure) dopo aver nuovamente superato l'Appennino ligure al passo di Cadibona. Dopo la caduta dell'Impero romano e fino alla conquista della Liguria di Rotari nel 642, il passo delimitava il confine fra il dominio longobardo e quello bizantino. Istituzionalizzato come via di pellegrinaggio intorno al 718 d.C. – anno in cui Moderanno, vescovo di Rennes, percorse questa strada per recarsi a Roma – nel Medioevo era noto con il nome di monte Bardone. Celebre fra i pellegrini che, provenienti dal nord Italia, dalla Francia e dalla Germania, percorrevano la via Francigena per raggiungere il cuore della cristianità, era conosciuto per l'antico Ospizio di Santa Maria, edificato poco prima dal valico con lo scopo di fornire ristoro e alloggio ai viandanti. Nel XVI secolo il passo della Cisa segnava il confine tra il Ducato di Parma e Piacenza e il Granducato di Toscana. Durante la seconda guerra mondiale, tra il 30 giugno e il 7 luglio del 1944, la zona fu teatro dell'operazione Wallenstein, una serie di rastrellamenti di partigiani effettuati da forze naziste.

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Passo della Cisa è è un punto tappa La Via Francigena. Puoi raggiungere Civitas Vaticana - Città del Vaticano in 24 giorni.

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