Badia Prataglia paese

Badia Prataglia


paese


Badia Prataglia è una frazione di Poppi (AR) e riserva naturale inserita all'interno del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. L’origine di Badia Prataglia risale all’anno 986 con la fondazione dell’Abbazia di S. Maria e S. Benedetto di Prataglia da parte di monaci benedettini provenienti da Montecassino, sotto la potestà del Vescovo di Arezzo, Elemperto, nella regione sottostante il Monte Acuto o Monte Cucco (m. 1332), ricoperta di prati (da cui Pratalia). L'abbazia è già nota nel 1002, come si legge in un diploma di Ottone III Imperatore, precedente quindi alla fondazione di Monastero di Camaldoli. In pochi anni i monaci aumentarono di numero e nel settembre 1008 fu consacrata la nuova chiesa da parte del vescovo, che aveva anche fatto ingrandire il monastero, assegnandogli selve, vigne e campi lungo l'Archiano, nei pivieri di Partina e Bibbiena. Dalla fondazione fino alla metà del XII secolo l'abbazia a Prataglia aumentò il proprio potere ed i propri possessi, grazie soprattutto ad una serie di donazioni da parte dei vescovi aretini, ed arrivò ad avere possedimenti a Partina, Marciano, Salutio, Gello. Nel 1031 il vescovo Teodaldo assoggettò la chiesa di San Clemente, fuori da Arezzo, alla Badia di Prataglia; fino al 1073 Soci era detto "casale del monastero di Prataglia". Nel 1084 un altro vescovo di Arezzo, Costantino, donò Marciano agli abati di Prataglia. L'espansione dell'abbazia si scontrò con quella di Camaldoli, nel frattempo salita a più grande potere e fama, che pian piano prese il sopravvento. Dato che nell'Abbazia di Prataglia diminuiva sempre più il numero dei monaci e il potere a favore del monastero concorrente, il 15 giugno 1157, Girolamo, vescovo d'Arezzo, la assoggettò a Rodolfo, Priore Generale camaldolese, insieme a tutti i possedimenti, e tutto ciò a causa soprattutto delle liti e delle lotte sorte fra i due potentati religiosi e temporali; la decisione fu poi approvata dal Papa. L'unione comportava l'osservanza da parte dei Monaci di Prataglia della regola romualdina, tuttavia conservando il titolo abbaziale; i monaci prataliensi non accettarono di buon grado questa decisione superiore, e solo nel 1183 l'abate prataliense Guglielmo acconsentì di unirsi alla congregazione camaldolese, ma solo nel colore bianco degli abiti e nella recita degli uffizi divini. Nel 1314 la chiesa di Prataglia venne rifatta, ma l'abbazia sopravvisse solo fino al 1391, quando papa Bonifacio IX la soppresse, incorporandone definitivamente i beni nel patrimonio camaldolese; così il Rettore della Parrocchia doveva essere eletto dal Maggiore di Camaldoli. Nel 1876 il Granduca Pietro Leopoldo I soppresse tutti i feudi civili ed ecclesiastici e il territorio di Camaldoli entrò a far parte del comune di Poppi.

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Badia Prataglia è è un punto tappa La Via di Francesco. Puoi raggiungere Assisi in 10 giorni, Chiusi della Verna in un giorno e Civitas Vaticana - Città del Vaticano in 23 giorni.

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