Corezzo
borgo
Corezzo è una frazione del comune italiano di Chiusi della Verna nella provincia di Arezzo, in Toscana. Il paese è anche conosciuto per il suo prodotto tipico, il tortello alla lastra. Il nome Coretio suggerisce una possibile origine umbra del luogo, ma la prima testimonianza scritta risale soltanto al 967, anno in cui l'imperatore Ottone I concesse il forestum de Corezo in feudo a Gausfredo di Ildebrando. L'area di Corezzo era già da tempo riconosciuta come importante via di transito: le legioni romane, partendo da Arezzo, si dirigevano verso la valle del Savio passando attraverso il Passo di Serra per combattere le popolazioni umbre. Successivamente, Corezzo assunse anche un ruolo nella linea difensiva dell'Impero Bizantino, tesa a contrastare l'avanzata dei Longobardi verso oriente. Tra il IX e il X secolo si registrò in Vallesanta una forte presenza di popolazioni germaniche, che mantennero vive le proprie tradizioni e consuetudini, distinguendosi etnicamente dalle popolazioni locali. Nel maggio del 1016 viene documentata una contessa, “Gemma comitissa” (Cadolingi) che risiedeva con la sua corte (curtis) proprio a Corezzo (Reg. Cam.), forse in seguito ad una concessione fiscale in favore dei Cadolingi come testimoniato da due documenti di cui uno riportato qua sotto tradotto dal latino medievale. Reg. Leon. n. 40 p.19 (1016, maggio, Arezzo)Gemma, contessa, figlia del fu Cadolo, per sua libera volontà consegnò a Leone, figlio del fu Ursoni, la metà di un bene situato all'interno del territorio della pieve di San Ippolito (non più esistente), nel luogo detto Bibbiena, in località Valle; tale metà era stata in passato posseduta e detenuta da Giovanni massaro, così come ora la possiede e detiene, per conto della contessa stessa, il suddetto Leone. Concesse il bene a condizione che egli dovesse tenerlo, coltivarlo, migliorarlo e goderne, e che ogni anno dovesse consegnare e rendere quanto dovuto presso la corte della contessa, nel luogo di Corezzo... Nei secoli IX e X, il tratto superiore del Corsalone formava un vasto blocco di terre controllato dal fisco, soggetto a essere dato e ripreso successivamente. Dopo il Mille i re non ci ritornarono più e anche i Cadolingi spariscono dalle fonti. Questa volta, tuttavia, le loro terre non ritornarono al fisco: già nel 1038 i monaci di Prataglia possedevano un dominico a Corezzo che potrebbe risalire a un dono dei Cadolingi. Un atto stipulato nel 1050 riporta la seguente annotazione: “Breve recordationis qualiter factum est in Casale Corectiio, juxta ecclesiam S. Andree”, ovvero un “breve ricordo di ciò che avvenne nel casale di Corezzo vicino alla chiesa di Sant'Andrea”. Ciò testimonia l'esistenza di una chiesa già a quell'epoca, anche se ancora non erano stati eretti né il castello né le eventuali palizzate difensive. Il castello di Corezzo sorse in seguito, su un'altura conosciuta come Ontaneta (poio de Unteneta), nome ancora oggi conservato nell'area dove si trova il campo sportivo. Un documento del luglio 1065 cita infatti sia il poggio di Ontaneta sia il tracciato della via Maior (Reg. Cam.), che corrisponde all'attuale via Romea. Durante i secoli XI, XII e XIII, mentre l'Abbazia di Prataglia e l'Eremo di Camaldoli consolidavano il loro dominio sui casali circostanti, il territorio di Corezzo passava di mano: dapprima ai Conti Catani di Chiusi, poi ai Guidi di Romena. Nel 1257, per volontà di Guido d'Aghinolfo, Corezzo fu restituito a Guglielmino, vescovo e conte di Arezzo, già proprietario anche del castello di Montefatucchio e caduto poi nella battaglia di Campaldino. Nel frattempo, con la nascita dei primi fermenti comunali, anche la struttura del paese si modificava: attorno al cassero centrale, dominato da una torre che ad oggi si troverebbe nei pressi attuale Piazza Europa insieme alla scomparsa pieve di Sant'Andrea, documentata fin dal 1050 da cui poi iniziò a svilupparsi il borgo verso sud. Verso nord, invece, fuori dalle mura, sorse un hospitale — una semplice capanna dotata di uno o due letti — destinata ad accogliere i viandanti in transito sulla via di collegamento tra Toscana e Romagna, controllata dai Conti Guidi di Bagno. Nel 1384 Corezzo, come il resto del contado aretino, fu annesso alla Repubblica di Firenze. La Repubblica acquistò il feudo dal francese Engerando di Cossè, per poi concederlo, assieme ad altri castelli della montagna, a Guido e Ricciardo dei Conti di Bagno. Tuttavia, dopo che questi ultimi si resero ribelli, Firenze li spogliò dei loro possedimenti nel 1404, istituendo così la podesteria di Chiusi (Porcellotti). Del periodo mediceo rimane ancora una traccia visibile sulla facciata di un'abitazione situata nei pressi della perduta torre del cassero, al centro del paese, si conservano l'emblema della Signoria dei Medici e, sotto di esso, il leone dei Conti Guidi, ormai consumato dal tempo. In una visita pastorale del 1534 la chiesa di Corezzo risulta ormai elevata al rango di pieve. In paese esisteva anche una Fraternitas de Corezo e un ospedale dedicato a San Giuliano, ormai ridotto in rovina e privo di letti. La vita quotidiana a Corezzo, come in tanti altri piccoli centri dell'Appennino, fu a lungo segnata da gravi difficoltà: isolamento, rinunce e povertà ne caratterizzarono la storia. Fu anche per questo motivo che, il 20 luglio 1773, durante un viaggio verso la Verna, il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo d'Austria, colpito dalla miseria del pievano locale Don Giuseppe Mascalchi, decise di esentare Corezzo dal pagamento della tassa sui bestiami. Negli anni Settanta del XIX secolo venne studiato il progetto di una linea ferroviaria con telegrafo Forlì-Arezzo, che avrebbe dovuto avere una galleria rettilinea nei pressi di Corezzo. La stazione ferroviaria più vicina a Corezzo sarebbe stata quella di Rimbocchi, tale progetto però non fu mai realizzato. Nel maggio 1954 a seguito della Legge della Montagna si attesta l'arrivo dell'acqua corrente in paese incrementando il benessere degli abitanti.
© wikipedia
Corezzo è un punto tappa su La Via Romea Germanica. Puoi raggiungere Civitas Vaticana - Città del Vaticano in 18 giorni e Arezzo in 3 giorni.
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