Castiglion Fiorentino
cittadina
Castiglion Fiorentino è un comune italiano di 12 912 abitanti della provincia di Arezzo in Toscana. Abitato fin dalla preistoria, il territorio castiglionese conobbe un primo periodo di fioritura con l'epoca villanoviana. Il nucleo abitato castiglionese si sviluppò in epoca etrusca, già a partire dal VI secolo a.C. Crocevia fondamentale tra le due Lucumonie di Arezzo e Cortona, il centro si ergeva sulla sommità del colle, come hanno testimoniato gli scavi archeologici operati nell'area della Torre del Cassero. Gli Etruschi apportarono una prima bonifica alla Val di Chiana, traversata all'epoca dal fiume Clanis: questo scorreva nel senso opposto dell'attuale Canale Maestro e costituiva un'importante via d'acqua navigabile. Nell'area castiglionese restano a testimonianza di tale periodo numerosi reperti archeologici, tra cui il celebre Deposito di Brolio, rinvenuto nel XIX secolo nell'omonima frazione, e costituito da una grande quantità di bronzetti. Giunti i Romani, essi decisero di sfruttare la fertilità della zona per il fabbisogno alimentare dell'Urbe. Lo storico Tito Livio racconta di come ai tempi della Seconda guerra punica gli opulenta arva ("ricchi campi") chianini avessero saputo fornire alla spedizione di Publio Cornelio Scipione (202 a.C.) oltre 10.000 quintali di grano. Ma con l'impero di Augusto il panorama cambiò radicalmente: tra le cause delle piene del Tevere che di tanto in tanto allagavano Roma fu reputato il Clanis, che era affluente del Paglia, a sua volta tributario del fiume romano. I Romani ostruirono pertanto la foce del Clanis, provocando la stagnazione delle acque e il conseguente impaludamento della Valdichiana. È probabile che Castulone si espanse in tale periodo, sorgendo in altura e quindi essendo immune dalla malaria, da cui molte delle genti degli abitati della valle erano fuggite. Il centro abitato viene ricordato dai documenti con il nome di Castiglione non prima del X secolo, quando risulta feudo dei marchesi del Monte Santa Maria. Di fatto nell'alto Medioevo, pur rimanendo sotto la tutela dell'imperatore, Castiglione fu sottomesso alla potente diocesi di Arezzo. La formazione del libero Comune iniziò con la seconda metà del XII secolo, ma fu continuamente contrastata dai grandi comuni attigui. Dopo la sconfitta aretina a Campaldino (1289), Castiglione passò sotto il dominio di Firenze. Tuttavia nel 1303 le truppe aretine e senesi, guidate da Uguccione della Faggiuola, presero la cittadina, restituendola ad Arezzo. Fu in questa epoca che Castiglione, nel frattempo ribattezzata Castiglion Aretino, conobbe una prima ristrutturazione urbanistica, operata dal vescovo e signore di Arezzo Guido Tarlati. Alla morte di quest'ultimo tuttavia si aprì un periodo alquanto incerto per Castiglione: ceduto nel 1336 a Firenze, nel 1344 venne espugnato dai Perugini divenendo Castiglion Perugino. Dopo essere stata devastata dalla peste nera del 1348, nel 1369 la popolazione si ribellò a Perugia, ponendosi sotto la protezione dello Stato della Chiesa. Dal 1384 la cittadina passò definitivamente a Firenze e da questo momento in poi, ridenominata Castiglion Fiorentino, resterà sotto il suo dominio. L'inizio del XV secolo vide un periodo di crisi, a causa di nuove pestilenze e relative carestie. Durante la guerra tra Firenze e la Repubblica Senese, Castiglione fu presa dal fiorentino (ma nemico di Cosimo I de' Medici) Piero Strozzi, per poi tornare in breve tempo sotto Firenze (1554). Al governo mediceo seguì quello del Granducato dei Lorena (1765). Fu soprattutto Pietro Leopoldo che decise di rivalorizzare l'area palustre, incaricando l'ingegnere Vittorio Fossombroni di eseguirne la bonifica. Nel 1774 lo stesso Pietro Leopoldo ordinò una riorganizzazione amministrativa del Granducato: al comune di Castiglion Fiorentino furono così annessi quelli di Montecchio Vesponi, Mammi e della Montanina. Il dominio fiorentino si interruppe nel 1799, quando i Francesi presero la Toscana. Come in tutte le città conquistate, anche a Castiglion Fiorentino (in piazza del Mercato, l'odierno piazzale Garibaldi) fu innalzato l'albero della libertà. Salvo un breve intervallo, durante il quale la città fu liberata dagli insorti del "Viva Maria", Castiglion Fiorentino fu presidiata dalle truppe napoleoniche dal 1800 al 1814. Con la Restaurazione tornarono i Lorena, che ultimarono i lavori di bonifica della Valdichiana. Giovedì 21 giugno 1849, Garibaldi verso mezzogiorno venendo da Cortona, arrivò in paese. Era a capo di circa 4 000 uomini reduci della Repubblica Romana, che si riposarono e rifocillarono al Parterre, oggi piazzale Garibaldi. Dopo aver parlamentato e raccolto fondi e vettovagliamenti dalle titubanti autorità locali, nel pomeriggio dello stesso giorno ripresero la marcia per Arezzo. L'evento venne ricordato non solo con l'obelisco nella piazza ma con la rima: “Giuseppe Garibaldi qui venne e s'attendò, mangiò, prese i quattrini e se n'andò” In seguito Castiglion Fiorentino seguì le sorti della Toscana e del Regno d'Italia. Negli anni della seconda guerra mondiale, tra il 1942 e il 1943, giunse in paese come profughi a domicilio coatto una famiglia di ebrei dalla Libia, i Labi (padre, madre e quattro figli). Dopo l'8 settembre 1943, con l'occupazione tedesca, la situazione divenne drammatica. Ciononostante la famiglia riuscì a evitare la cattura e la deportazione. Il passaggio del fronte bellico fu causa di ingenti devastazioni, sia al centro storico che a buona parte del territorio comunale, colpito da bombardamenti che provocarono centinaia di morti anche tra i civili. Particolarmente grave fu il bombardamento alleato cui Castiglion Fiorentino fu sottoposta il 19 dicembre 1943, che causò la morte di 71 civili, in buona parte donne e bambini. Per quell'episodio, il 26 gennaio 2004 Castiglion Fiorentino è stata decorata con la Medaglia d'argento al merito civile. Il panorama del territorio comunale nell'epoca post-bellica rimase a lungo disastrato, al punto che nel corso degli anni cinquanta Castiglion Fiorentino conobbe un notevole decremento demografico. Con il boom economico degli anni sessanta le condizioni economiche migliorarono sensibilmente, rendendo il centro abitato un fiorente polo agricolo, fenomeno cui ha fatto riscontro anche una ripresa demografica. Nel 2007 Castiglion Fiorentino è stata premiata dal Touring Club Italiano con il riconoscimento della Bandiera arancione. Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR del 23 novembre 1998. Lo stemma è d'azzurro, alla figura di san Michele, nell'atto di uccidere il drago. Il gonfalone è un drappo di azzurro.
© wikipedia
Castiglion Fiorentino è è un punto tappa La Via Romea Germanica. Puoi raggiungere Civitas Vaticana - Città del Vaticano in 14 giorni e Orvieto in 6 giorni.
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