Acquapendente paese

Acquapendente


paese


Acquapendente è un comune italiano di 5 265 abitanti della provincia di Viterbo, il secondo più settentrionale del Lazio. Il territorio di Acquapendente è situato nell'estremo nord del Lazio, al confine con le regioni Toscana (i cui confini per un tratto sono segnati dal lago di San Casciano) e Umbria. Il comune dista poco più di 10 km dal lago di Bolsena. La cittadina è attraversata dalla via Cassia. Condivide con Picinisco, San Vittore del Lazio, Cittareale e Accumoli la particolarità di essere uno dei cinque comuni laziali il cui territorio comunale confina con più regioni diverse da quelle di appartenenza. Acquapendente deve il suo nome al fatto di essere situata nei pressi di numerose piccole cascatelle che confluiscono nel fiume Paglia. Nel territorio comunale si erge il monte Rufeno presso il quale è stata istituita la riserva naturale Monte Rufeno che si trova sulla riva opposta del fiume Paglia. Si ipotizza che nell'ambito territoriale dove è situato oggi il paese, esistesse un centro etrusco abitato poi dai Romani, successivamente invaso e distrutto dai Longobardi. Da un'analisi su documenti antichi invece sembra più probabile una nascita del nucleo urbano a partire da un borgo formatosi attorno alla pieve di Santa Vittoria, tra il IX e il X secolo, e posta lungo la via Francigena, itinerario che collegava la Francia e più in generale l'Europa centrale con Roma e con i porti d'imbarco per la Terrasanta. Il piccolo borgo si sviluppò velocemente per la collocazione sull'importante asse di comunicazione e nel 964 ospitò l'imperatore Ottone I il quale risiedette ad Acquapendente per un breve periodo. Con la donazione di tutti i beni di Matilde di Canossa alla Chiesa, Acquapendente entrò a far parte del Patrimonio di San Pietro e venne posta nella diocesi di Orvieto. In questo periodo ci furono le prime guerre tra Orvieto e Acquapendente che non voleva sottostarle, anche perché il borgo aveva ormai raggiunto una certa importanza dovuta alla sua posizione strategica tra Marchesato di Toscana e Stato della Chiesa (Patrimonio di San Pietro). Per quel che riguarda l'urbanistica del paese intorno al XII secolo, si pensa che questo occupasse le due piccole colline contrapposte e divise dal torrente del Rivo che scorreva nella valle sottostante. Alla destra del corso d'acqua si trovavano l'abbazia del Santo Sepolcro, il castello e, forse, un borgo cresciuto intorno alla chiesa di Santa Maria; alla sinistra si collocava l'abitato che dalla vecchia pieve di Santa Vittoria si era esteso sui colli fino a un poggio, ai piedi del quale vi era la porta che conduceva verso Siena. Da questo accesso aveva origine il tratto urbano della Francigena che, attraverso un tortuoso ingresso, passava per la Rugarella e poi alla vicina fonte del Rigombo, proseguendo diritta verso la porta per Roma. La tradizione storica riporta un evento molto importante per Acquapendente, probabilmente avvenuto nel periodo delle lotte tra papato e impero; si tratta del "Miracolo della Madonna del Fiore" del 1166, in seguito al quale gli aquesiani si sarebbero ribellati alla dominazione imperiale del Barbarossa. Così distrutto il castello, simbolo e struttura fondamentale del sistema feudale, si cominciò (secondo una testimonianza di Pietro Paolo Biondi) a costruire nella valle soprattutto per i vantaggi della vicinanza al torrente e ai terreni da dissodare. Questo cambiamento portò a una trasformazione perché l'antico tracciato della Francigena cadde in disuso e il nuovo asse viario, più funzionale, entrava da porta della Ripa e usciva da porta Romana, corrispondenti alle due direzioni principali lungo l'asse nord-sud (la via per Siena e quella per Roma). Nel XIII secolo, Acquapendente si trovava da un lato ad affrontare le continue guerre con Orvieto, e dall'altro dal susseguirsi dei conflitti tra Impero e Papato. Il XIV secolo è caratterizzato dall'esilio dei papi ad Avignone e da una conseguente confusione per tutte le zone appartenenti allo Stato della Chiesa. Con il ritorno a Roma del papa, Acquapendente cominciò a riacquistare i propri diritti di autogoverno. Dopo il 1550 però, la città perderà alcuni privilegi che avevano contraddistinto la sua autonomia nel Quattrocento, ma il fenomeno non riguarderà solo Acquapendente e investirà, in forme e tempi diversi, tutte le comunità del Patrimonio di San Pietro, a causa del rafforzamento del governo centrale. Nonostante ciò tutta la città, sulla scia del periodo favorevole che attraversò tutto lo Stato, prosperò in molti settori. Ad Acquapendente vennero costruiti in questo periodo i più bei palazzi nella piazza e nelle vie principali tra i quali il palazzo Vescovile e palazzo Viscontini. Il borgo, nel corso della crisi generale dopo il rinascimento, passerà periodi molto difficili, aggravati dall'inizio della guerra di Castro; Acquapendente verrà prima saccheggiata dalle truppe di Odoardo Farnese e successivamente anche dall'esercito del Papa accorso per cacciare gli invasori. Dopo la pace stipulata tra Odoardo Farnese e il papa Urbano VIII, la guerra ricominciò nel 1644 con il nuovo papa Innocenzo X che ordinò l'assedio e la distruzione della città di Castro. A seguito di questo evento la sede vescovile, con bolla del pontefice, fu trasferita ad Acquapendente e la basilica del Santo Sepolcro divenne Cattedrale. Negli anni successivi alla rivoluzione francese, Acquapendente fu tra le prime città a instaurare un ordinamento repubblicano autonomamente (e con elezioni libere) che rimarrà in atto fino al 1799 con il termine della Repubblica Romana. Con l'avvento dell'Ottocento, Acquapendente avrà una ripresa economica e culturale, soprattutto dopo l'annessione al Regno d'Italia, con varie costruzioni a carattere pubblico, come con la riedificazione del nuovo palazzo municipale e la costruzione delle carceri mandamentali (1876). A queste seguirono la sistemazione della piazza di S. Agostino, l'allargamento e allineamento della via dei Casalini, il restauro stilistico della Torre dell'Orologio, detta Torre del Barbarossa (Federico Barbarossa), la costruzione delle fonti e dei lavatoi. Alla fine del secolo il paese era ancora delimitato dalle vecchie mura. Solo dopo il 1927 si incomincerà a fabbricare fuori dalla cinta con l'apertura della nuova strada di circonvallazione, per cui la Cassia passerà a sud-ovest del centro abitato. Lo stemma è descritto nello statuto comunale: Il gonfalone in uso è un drappo partito d'azzurro e di giallo. Al Comune di Acquapendente è stato conferito il titolo di Città da papa Innocenzo X nel 1649.

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Acquapendente è il punto finale In Toscana in due settimane e è un punto tappa Da Col Du Grand Saint-Bernard a Roma, Da Lucca a Roma in 18 giorni, Da Lucca a Roma in 26 giorni e Da Siena a Roma. Puoi raggiungere Civitas Vaticana - Città del Vaticano in 10 giorni.

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