Il cammino di San Jacopo in Toscana Pellegrinaggio da Firenze a Livorno

Il cammino di San Jacopo in Toscana


Pellegrinaggio da Firenze a Livorno

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Il Cammino di San Jacopo in Toscana è un’antica via di pellegrinaggio che in circa 170 km percorribili in 6 giorni di cammino, unisce Firenze a Livorno. Un percorso semplice, adatto a tutti che si può percorrere in tutti i periodi dell'anno. Segue il percorso dell'antica strada romana Cassia Clodia che univa il capoluogo toscano a Lucca passando per Prato, Pescia e Pistoia, continuando poi per Pisa e Livorno, dove un tempo i pellegrini si imbarcavano in direzione di Santiago o Gerusalemme. Il percorso è da sempre crocevia di pellegrini, che da Firenze, arrivavano a Lucca per continuare il loro percorso lungo la Via Francigena per Roma o proseguivano con destinazione Santiago di Compostela per la via della Costa in Liguria, oppure raggiungevano Livorno, dove ci si poteva imbarcare in direzione di Santiago o Gerusalemme. Uno dei luoghi iconici di questo cammino e la città di Pistoia denominata “la piccola Santiago”, divenuta famosa nel basso medioevo per il culto della reliquia di San Jacopo, custodita nella Cattedrale di San Zeno in piazza Duomo. L’antica amicizia tra Pistoia e Santiago di Compostela, è stata recentemente rinnovata (novembre 2019) con la donazione di un cippo dalla Xunta de Galicia su cui è indicata la distanza da Pistoia a Santiago. Pistoia entra così nella rete internazionale di Cammini di pellegrinaggio, infatti “Il Cammino di San Jacopo accompagna il pellegrino fino alla Via Francigena per proseguire poi sulla via della Costa in Liguria, la Francia meridionale ed immettersi ai Pirenei sul Cammino Francese.

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Il Cammino di San Jacopo inizia nel centro storico di Firenze, dove è possibile ammirare alcuni tra i più bei monumenti della città: il Duomo, La Basilica di Santa Maria del Fiore, la Basilica di San Lorenzo.

Lasciato il centro storico alle spalle si oltrepassa Porta S.Gallo, in Piazza della Libertà, antica porta d’ingresso dei pellegrini in città, fino ad addentrarci nei bellissimi Giardini dell'Orticoltura, da cui è possibile godere uno spettacolare panorama della città.

Percorrendo strade “murate”, arriviamo nel tranquillo quartiere di Careggi, zona ricca di Ville Medicee: Villa La Petraia e Villa Reale di Castello, sede dell’Accademia della Crusca. Merita una visita anche la Chiesa di San Michele a Castello, il cui parroco, Don Lorenzo, nel 1472 percorse il Cammino di S. Jacopo per recarsi a Santiago di Compostela, annotando su un suo diario di viaggio le sue vicissitudini, oltre che informazioni pratiche per i pellegrini.

Superata Castello, arriviamo a Quarto e Quinto Alto, dove si trovano le tombe etrusche della Mula e della Montagnola, entrambe ben conservate.

Si raggiunge così Sesto, con la sua bella Chiesa di Querceto dedicata a San Jacopo e, dopo si arriva al Castello di Calenzano, da qui, raggiungiamo le porte di Prato, una graziosa cittadina toscana famosa non solo per le sue opere d’arte ma anche per la produzione di tessuti. Si può infatti visitare il Museo dei tessuti, dedicato all’arte e allo sviluppo della tessitura dall’antichità ai giorni nostri. Merita una visita anche il bellissimo Duomo con la reliquia della Sacra Cintola della Madonna e gli affreschi di Filippo Lippi.

Lasciandoci alle spalle Prato, ci immergiamo nell’area naturale protetta del Monteferrato, famosa per la serpentinite verde, roccia con cui sono stati ornati, oltre che il Duomo di Prato e di Firenze, anche tutti i monumenti in stile pisano di Pistoia.

Giungiamo così alla Rocca di Montemurlo, appartenuta ai Conti Guidi e, attraversato il torrente Agna si viene accolti dalla provincia montalese con la sua bellissima Abbazia di San Salvatore in Agna.

Oltrepassato il paese di Montale, ci immergiamo nel paesaggio dei vivai pistoiesi, fino ad incontrare la settecentesca Villa di Celle, famosa per le importanti collezioni d’arte contemporanea custodite al suo interno.

Arriviamo così a Pistoia, denominata “la piccola Santiago”, grazie al culto della reliquia di San Jacopo, giunta nella cittadina nel 1144 e custodita nella Cattedrale di San Zeno in Piazza Duomo.

Usciti dalla città lungo l’antico percorso della Via Cassia, superiamo il fiume Ombrone e incontriamo la Pieve di San Michele a Groppoli, una pieve del XII secolo dedicata a San Michele Arcangelo.

Attraverso campi coltivati arriviamo a Serravalle Pistoiese, punto di confine tra la Val di Nievole e il territorio pistoiese, dove sono ancora visibili i resti della Torre Longobarda e della Rocca Nuova.

Si arriva così a Montecatini, dove si può ammirare il bellissimo parco delle Terme Tettuccio, famoso non solo per le sue acque curative, ma anche per l’Imponente struttura architettonica in stile liberty, inserita in un suggestivo parco di sequoie, cedri e palme arricchito da statue, colonne e fontane, che lasciano trapelare l’antico fasto di un'epoca passata.

Riprendiamo il cammino verso Buggiano Castello, un borgo ricco di piante di agrumi e flora mediterranea, per poi proseguire verso il borgo fortificato di Uzzano, sulla cui sommità si erge la chiesa romanica dei Santi Jacopo e Martino, da cui è possibile ammirare un bel panorama sull’intera Valdinievole. Percorrendo antichi selciati si raggiunge così la storica città di Pescia, ricca di chiese e conventi. Tra queste, merita sicuramente una visita la Cattedrale, dove è conservato il corpo di Sant’Allucio, ospitaliere e protettore dei pellegrini.

Dal centro di Pescia si imbocca la Via della Fiaba, un’antica strada bianca di origine medievale che collega la cittadina a Collodi, il paesino noto per il Parco di Pinocchio, un luogo magico dove, attraverso sculture e mosaici ci si immerge nella gesta del burattino.

Seguendo l’attuale via Vecchia Pesciatina varchiamo le soglie della piana lucchese e, costeggiando un canale di derivazione del Serchio, arriviamo alle porte di Lucca e attraversando prima Porta San Jacopo e poi Porta San Gervasio, arriviamo al Duomo di San Martino dove all’interno è custodito il veneratissimo Volto Santo, un crocifisso ligneo meta di pellegrinaggio fin dal Medioevo.

Si esce da Lucca dalla Porta Sant’Anna, nota anche come Porta Vittorio Emanuele, e ci si allontana dalla periferia attraverso strade secondarie. Il percorso attraversa il Canale Ozzeri-Rogio, un canale a doppia pendenza che costituisce lo scolo principale della piana di Lucca, costruito lungo un antico corso del fiume Serchio.

Il tragitto prosegue attraverso strade rurali, esplorando un territorio pedecollinare ricco di piccoli villaggi, ville e affascinanti chiese altomedievali. Successivamente, il percorso sale le pendici del Monte Pisano, un monte che separa la piana di Pisa da quella di Lucca, attraverso sentieri ombrosi e strade selciate che conducono a antichi eremi, torri e fortificazioni.

Da lì, si arriva alla Rocca di Ripafratta, una fortezza medievale che domina dall’alto il borgo di Ripafratta e si prosegue in pianura lungo canali e campi coltivati fino a raggiungere la Ciclopedonale Puccini, una pista ciclabile che costeggia l’argine del Serchio, fino a Pontasserchio, una frazione nel comune di San Giuliano Terme, nella provincia di Pisa.

Dopo aver superato il paese, il percorso continua lungo strade tra i campi, fino ad arrivare a San Jacopo, dove un tempo sorgeva l’Ospitale per pellegrini di San Jacopo "de Podio", situato in una posizione elevata sulle paludi circostanti.

Poco dopo, il percorso raggiunge il Santuario della Madonna dell’Acqua, dove i sovrani di Savoia assistevano alle messe festive durante il loro soggiorno nella vicina Tenuta Reale di San Rossore. Dopo aver oltrepassato l’imponente Cimitero Suburbano, il percorso attraversa rapidamente la periferia della città per arrivare alle mura urbane. Una volta superate, si apre la vista sulla Piazza dei Miracoli, in tutta la sua perfetta armonia dove si erge la Torre di Pisa, il campanile della Cattedrale di Santa Maria Assunta, simbolo di Pisa e fra i monumenti più iconici d’Italia.

Lasciando dietro di noi le meraviglie del centro storico di Pisa, attraversiamo il Ponte di Mezzo, un ponte sull’Arno che collega piazza Garibaldi a piazza XX Settembre. Lungo il lungarno meridionale, ci imbattiamo in altre opere d’arte inestimabili come la chiesetta gotica di Santa Maria della Spina, un piccolo gioiello di architettura gotica pisana che custodiva una volta la Sacra Spina e la Chiesa di San Paolo in Ripa d’Arno, conosciuta anche come il Duomo Vecchio. Sull’altra riva, troviamo gli Arsenali Medicei, edifici del XVI secolo dedicati alla costruzione navale e la Cittadella.

Usciamo dalla Porta a Mare, una porta delle antiche mura di Pisa adiacente al Ponte della Cittadella, e subito incontriamo il Sostegno, un’elegante opera idraulica che permette l’accesso al corso antico del Canale dei Navicelli. Questo canale, realizzato tra il 1563 e il 1575, collega l’Arno al porto di Livorno. Seguiamo il Canale lungo il suo nuovo corso per un paio di chilometri prima di deviare tra i campi verso la sorprendente Basilica di San Pietro a Grado eretta sulla foce dell'Arno, dove secondo la tradizione, intorno al 42-44 d.C San Pietro Proveniente dalla Siria sbarcò nell'itinerario che lo condusse a Roma.

Proseguiamo su un lungo tratto di strade sterrate, prima tra campi coltivati e poi nella pineta costiera. Infine, ci appare il mare, dove possiamo fermarci a riflettere o fare un bagno rinfrescante prima di riprendere il cammino nella pineta costiera che ci accompagna fino al porto di Livorno.

Una volta arrivati a Livorno, dobbiamo attraversare la zona portuale prima di entrare nella città vecchia. Meritano una visita la Dogana d’Acqua, il Quartiere Venezia, la Fortezza Vecchia e la Cattedrale. Ancora qualche chilometro ci divide dalla nostra destinazione finale: la Chiesa di San Jacopo in Acquaviva, eretta sulla riva del mare adiacente al molo dove i pellegrini nel Medioevo partivano per Santiago o Gerusalemme.

La Credenziale

La credenziale è il documento che attesta l’identità del pellegrino e l’avvenuto pellegrinaggio, grazie ai timbri che vengono apposti.

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