Vercelli
città
Vercelli è una città del Piemonte. Città d'arte, è l'undicesima città della regione per numero di abitanti, situata sulla sponda destra del fiume Sesia, ed è da sempre un importante centro agricolo e commerciale, nello specifico per il commercio del riso in tutta Europa, che le è valso l'appellativo di capitale europea del riso. La città di Vercelli è situata nella pianura padana, alla quota di 130 metri sul livello del mare, a nord-est del Po e sulle rive del Sesia. L'intera zona che circonda la città è pianeggiante ed è ricca di corsi d'acqua e canali, tra cui il canale Cavour, che permettono un'abbondante irrigazione del territorio fondamentale per la coltivazione del riso. La città si trova a metà strada tra le città di Milano e Torino. Il clima è semi-continentale, di tipo padano, con inverni freddi e nebbiosi ed estati calde e molto afose (con picchi di 35°C e 60% di umidità relativa media nelle ore più calde). Le piogge cadono prevalentemente in primavera ed autunno; il mese più piovoso è maggio, seguito da novembre. Nel periodo che va da marzo a settembre sono comuni i temporali. Vercelli ha un tasso di umidità molto elevato anche nella bella stagione a causa dell'evaporazione dell'acqua delle risaie ed è una città assai poco ventosa. Le origini di Vercelli ci sono sconosciute: alcuni storici però credono sia stata fondata dai Celti. Situata lungo un importante asse viario dell'economia, la città di Vercelli, ribattezzata dai Romani Vercellae si sviluppò come centro urbano da un preesistente abitato celto-ligure in seguito all'occupazione romana risalente ai primi decenni del II secolo a.C. La religione cristiana giunse in età costantiniana, precisamente nel 313, attraverso l'imperatore Costanzo II. Il primo vescovo, consacrato nel 345 da papa Giulio I, e che in seguito divenne anche il patrono della città, fu il noto Sant'Eusebio, primo vescovo in ordine cronologico presente in Piemonte. Personalità forte, divenne ben presto uno stimato pastore del Capitolo vercellese, noto in tutto il Piemonte (di cui divenne successivamente patrono), soprattutto come divulgatore del culto mariano della Madonna Nera, importato dalla Terra santa, quindi fondatore del Santuario di Oropa. L'arcidiocesi di Vercelli divenne quindi una delle più importanti tra le suffraganee della vicina Milano. Del periodo tardo antico e alto medioevale si hanno poche e incerte notizie. Dal VI all'VIII secolo la città rimase sotto il dominio longobardo e successivamente passò sotto la guida dei Franchi. Vercelli divenne allora contea e di fatto venne amministrata dai suoi vescovi. Dopo anni di incertezze, Vercelli si alleò con i milanesi e partecipò alle vicende della Lega Lombarda fino alla vittoriosa Battaglia di Legnano. Nel XIII secolo si affermò progressivamente il regime comunale che diede il via al periodo più prospero di tutta la storia della città che aveva ottenuto il controllo sul territorio compreso tra le Alpi, il Po, la Sesia e la Dora Baltea, grazie anche all'atto del 24 aprile 1243 con il quale il cardinale Gregorio di Montelongo, legato pontificio, aveva ceduto al Comune la giurisdizione su tutti i territori appartenenti alla Diocesi di Vercelli, in quel momento vacante, conservando a quest'ultima la giurisdizione minore. A seguito delle lunghe lotte tra Guelfi e Ghibellini, capeggiati rispettivamente dagli Avogadro e dai Bicheri-Tizzoni, il comune passò al dominio straniero e nel 1335 Vercelli perse per sempre la sua autonomia politica. Sotto il dominio dei Visconti si registrò un periodo di relativa tranquillità finché nel 1427 la città andò sotto al ducato di Savoia e si arricchì rapidamente Vercelli fu uno dei maggiori centri culturali del Piemonte rinascimentale. Alla fine del Cinquecento Vercelli conservava ancora gran parte del patrimonio artistico e storico paleocristiano, medievale e rinascimentale ma il progetto di Carlo Emanuele I di fare di Vercelli una città fortezza ferma l'espansione della città, bloccandola per oltre un secolo nelle sue possenti mura. Nel 1704 si verificò l'ultimo assedio di Vercelli con la distruzione delle mura e della cittadella da parte dell'esercito del duca di Vendôme durante la guerra di successione spagnola ma il trattato di Utrecht del 1713 segnò il ritorno ai Savoia. Nella seconda metà del Settecento cominciano a delinearsi piazze e viali che ancora oggi danno unità organica alla città, vengono eretti palazzi di notevole bellezza. Dopo la restaurazione dello Stato Sabaudo, risalente al 1814, i vercellesi parteciparono ai moti di rivolta liberale del 1821 e alle lotte risorgimentali. Dopo l'Unità d'Italia l'attività edilizia ristagnò, ma vide la nascita di piazza Torino (ora Pajetta), la sistemazione di Porta Milano, la costruzione della sinagoga ebraica. All'inizio del Novecento la città conobbe un'espansione notevole. Con la rinascita degli anni cinquanta e le vicissitudini più recenti, Vercelli tornò alla tranquillità e l'agricoltura risorsa portante del territorio si trasformò grazie alla crescente meccanizzazione dei mezzi di lavorazione. Tutt'oggi, per la provincia delle terre d'acqua, la risicoltura rappresenta una vera e propria ricchezza che caratterizza il paesaggio rurale, tipico per le risaie, e si pone come fattore trainante dell'economia della zona. Tuttavia, proprio a causa della meccanizzazione, l'agricoltura non offre più grandi opportunità di lavoro. Inoltre la città ha risentito della recente crisi del settore tessile, con la conseguente chiusura di alcuni importanti siti industriali. La carenza di grandi opportunità lavorative ha spinto molti vercellesi al pendolarismo verso le vicine Torino e Milano.
© wikipedia
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