La Via Francigena Il pellegrinaggio più famoso verso Roma

La Via Francigena


Il pellegrinaggio più famoso verso Roma

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La più famosa delle Vie Romee è indubbiamente la Via Francigena. Antico percorso di pellegrinaggio, che parte dalla città di Canterbury in Inghilterra per arrivare fino in Italia alla tomba di San Pietro, nella città del Vaticano.
Il percorso moderno segue le orme del pellegrinaggio verso Roma descritto nel diario di viaggio dell'Arcivescovo di Canterbury Sigerico, che nel 990 si recò dal Papa a ritirare il "Pallium". Un cammino facile, privo di difficoltà tecniche, che si sviluppa lungo sentieri di montagna, mulattiere, vie campestri e viabilità minore, accuratamente studiato per essere percorso da tutti e a tutte le età. Lungo quasi duemila chilometri si snoda attraverso Italia, Svizzera, Francia ed Inghilterra, attraversando territori ricchi di storia e cultura

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Pricipali punti di partenza:

La Via Francigena in Italia: dal Gran San Bernardo a Roma.

Il tratto Italiano della via Francigena è lungo circa 1000 km, si percorre generalmente in 45 giorni, attraversando le regioni della Val d’Aosta, Piemonte, Emilia Romagna, Liguria, Toscana e Lazio. Le tappe di questa antica via di pellegrinaggio consentono oggi di conoscere, a passo lento, città turisticamente rinomate, paesi di provincia e piccoli borghi ricchi di storia e cultura.

La Via Francigena Dal Passo del Gran San Bernardo a Ivrea.

Il Passo del Gran San Bernardo segna l’ingresso della Via Francigena in Italia. Con i suoi 2.473m è il punto più alto di tutto il percorso. Da qui mancano 115 km per arrivare ad Ivrea che si raggiunge in 6 giorni di cammino.

Il passo del Gran San Bernardo è una fondamentale via di comunicazione per varcare le Alpi. Innevato per circa 6 mesi l’anno è percorribile a piedi da giugno ad ottobre. Nei periodi di chiusura per chi arriva dalla Svizzera l'unica alternativa possibile è prendere un autobus della compagnia savda da Bourg St. Pierre fino a Bosses.

Nel anno 1035, per accogliere e ristorare i tanti pellegrini che da lì passavano, San Bernardo di Mentone, fece costruire un ospizio, dove i frati agostini da oltre un millennio accolgono i camminatori della Francigena.

Ancora oggi è possibile visitare l’antico ospitale e l’attiguo canile dei famosi cani San Bernardo, un tempo addestrati per essere impiegati nei soccorsi in caso di valanga e tuttora allevati dai canonici.

Dal Colle del san Bernardo si entra nella Val d’Aosta, una regione che ci sorprenderà per la bellezza dei suoi sentieri, dei vigneti, dei castelli e dei resti romani.

Si scende verso valle incontrando graziosi borghi montani fino ad incontrare il paese di Saint Rhemy en Bosses, primo importante centro abitato sul versante italiano. Qui soggiornò l’Arcivescovo di Canterbury durante il ritorno dal suo pellegrinaggio a Roma, prima di attraversare il passo.

Il percorso prosegue in dolce discesa costeggiando i caratteristici canali di irrigazione detti “rus” fino a raggiungere Aosta, città ricca di storia e cultura. Tra le varie attrattive della città degne di nota sono l'Arco d'Augusto, il Teatro Romano e lo splendido centro storico con la bellissima Piazza Émile Chanoux.

Significativa e la presenza romana con i tracciati dell'antica strada delle Gallie e delle infrastrutture difensive medievali e rinascimentali che dominano il percorso, quali il Castello di Issogne, il castello di Verrès, il forte di Bard e l’arco di Donnas.

Superata la cittadina di Pont-Saint-Martin con lo splendido ponte romano si giunge in Piemonte, da qui in poi i dislivelli del percorso diventano meno impegnativi. Si passa tra dolci rilievi coltivati a vigneti di Carema per poi proseguire su sentieri immersi nel bosco, fino a raggiunge la Pieve di San Lorenzo, uno dei complessi architettonici romanici più famosi del Piemonte, da sempre importante tappa della Via Francigena.

Il cammino prosegue tra le colline e piccoli borghi medioevali sino ad arrivare ad Ivrea, capoluogo del Canavese, famosa per il Carnevale con la battaglia delle arance. Merita una visita il pittoresco borgo storico situato in posizione dominante su una collina.

La via Francigena da Ivrea a Pavia

Il tratto della via Francigena da Ivrea a Pavia segna il passaggio dalle dolci colline del Piemonte alla pianura Padana. Da qui mancano 145 km per arrivare a Pavia che si percorrono in 7 giorni di cammino.

Lungo il percorso si incontra la Serra, la più grande morena d'Europa, interessante formazione geologica. Accompagnati da sentieri di campagna e spettacolari panorami sul lago di Viverone, si giunge fino a Cavaglià, famosa per i “Menhir”, antichi monumenti megalitici.

Ci si immerge così nelle risaie della pianura padana e si attraversa la campagna Biellese che ci accompagnerà fino a Vercelli. Lungo il percorso, degno di una visita è il Castello di Vettignè a Santhià, graziosa cittadina e importante punto tappa della via Francigena.

Si raggiunge Vercelli, famosa città d'arte, custode di un ricco patrimonio artistico e culturale. Degno di nota, nel suo caratteristico centro storico circondato da millenarie torri sono la Basilica di Sant'Andrea, il Duomo e la Piazza Cavour, conosciuta anche come "Piazza Maggiore".

Seguendo il fiume Sesia, arriviamo a Robbio, famosa per due preziosi gioielli di stile romanico: il monastero di S. Valeriano e la Chiesa di San Pietro, presso cui sorgeva un punto di accoglienza e sosta dei pellegrini.

Attraversando la piatta campagna della Lomellina, si giunge così a Mortara, dove si possono ammirare gli innumerevoli monumenti e luoghi di interesse storico, quali la basilica di San Lorenzo, l’abbazia di Santa Croce e l'abbazia di Sant'Albino, quest’ultima tuttora punto tappa per i pellegrini.

Si prosegue lungo le campagne pavesi per inoltrarsi nel Parco del Ticino, con le sue suggestive viste sul fiume.

Si raggiunge così Pavia, magnifica cittadina il cui patrimonio artistico, rivela un glorioso passato, prima come Capitale del Regno Longobardo e in seguito importante agglomerato sotto l’Impero Romano. Fra le principali attrazioni turistiche si possono ammirare la Basilica di San Michele Maggiore, il Castello Visconteo, la Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro e il Duomo.

La Via Francigena da Lucca.

Lucca è uno dei punti di partenza più popolari per intraprendere la via Francigena, da questa cittadina mancano 400 Km per raggiungere Roma, che si possono percorre in due o tre settimane, in funzione del proprio ritmo e preparazione fisica.

Lucca richiama da sempre pellegrini da tutta Europa che vengono a venerare la reliquia acheropita “del Volto Santo”, celebre crocifisso ligneo custodito nella Cattedrale di San Martino. Oltre ad essere un importante punto di passaggio per la Via Francigena, è anche confluenza della Via del Volto Santo e del Cammino di San Jacopo, importanti itinerari di pellegrinaggio in Toscana. Nel centro storico i numerosi antichi ospitali eretti per il ricovero e ristoro dei pellegrini di passaggio testimoniano la presenza di queste importanti vie di pellegrinaggio.

Degno di nota è il suo splendido centro storico perfettamente conservato, e la sua bellissima cinta muraria cinquecentesca. Meritano una visita l'imponente Basilica di San Michele in Foro dell’ VIII sec. eretta nel centro dell’antico foro romano e la Cattedrale di San Martino.

La Via Francigena in Toscana da Lucca a Siena:

Il tratto di Francigena compreso nel territorio della Toscana attraversa paesaggi fantastici, ricchi di storia, cultura e tradizione enogastronomica. Si alternano famose città d’arte, piccoli borghi medievali, pievi e castelli. Il tratto da Lucca a Siena è indiscutibilmente uno dei tratti più famosi e magici dell’intero cammino. Lungo circa 130 km, si percorre in una settimana.

È un percorso adatto a tutti che può essere affrontato in ogni periodo dell'anno. Avvalendosi di una capillare ricettività turistica ben distribuita, le tappe possono essere suddivise in base alle proprie capacità o interessi culturali.

Partendo da Lucca, città del “Volto Santo”, si sale fino a San Miniato, antico borgo medioevale arroccato in posizione dominante sulla Val d’Elsa.

La cittadina è uno storico punto tappa della via Francigena, viene citata anche da Sigerico nel suo diario di viaggio verso Roma. Il piccolo centro storico conserva un’antica rocca di origine Longobarda e una bellissimo Seminario Vescovile con una caratteristica facciata concava, decorata esternamente nella prima metà del 1700 da affreschi e quadrature.

Si prosegue lungo i bellissimi crinali collinari della Val d'Elsa costernati di cipressi, castelli e abbazie. Sul percorso si incontrano la Pieve di Coiano, e la Pieve a Chianni, punto perfetto per fare una sosta, grazie alla presenza di aree di ristoro e fontanella. Si giunge così a Gambassi Terme, paesino toscano famoso per i suoi bagno termali che cela nel caratteristico centro storico in mattoni rossi, interessanti palazzi storici e monumenti, come ad esempio, la Chiesa di Santa Cristina e la Chiesa di Cristo Re.

Lasciata Gambassi ci si immerge nella bellezza della campagna toscana, attraversando boschi e vigneti, fino a scorgere il Borgo medievale di San Gimignano, con le sue famose torri che dominano l’orizzonte.

San Gimignano, importante centro commerciale all'incrocio tra la via Francigena e la “Via del Sale”, che congiungeva Pisa con Siena, ha mantenuto intatta la sua atmosfera medievale. Il suo centro storico, perfettamente conservato, risalente all'anno duecento/trecento è stato dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Sulla sua sommità si erge la Rocca di Montestaffoli da dove si gode di un panorama unico sulla città e le sue quindici torri. Concedetevi il tempo di visitare il centro storico con le sue botteghe artigiane, e le sue chiese, che si sviluppa intorno alla Piazza della Cisterna, cuore pulsante della città.

Usciti da San Gimignano ci si immerge in una delle tappe più belle della Via Francigena. Tra vigneti, olivi, strade bianche si incontrano piccoli borghi medievali. Tra i più importanti si menzionano Strove con la pieve di Santa Maria a Castello, edificata nel 994 dai signori di Staggia, il castello di Petraio e Abbadia a Isola con la sua imponente abbazia.

Si prosegue così su strade bianche fino a giungere a Monteriggioni, cittadella fortificata dai senesi nel 1213 contro l’avanzata fiorentina. Monteriggioni è denominata “La porta del Medioevo”, grazie alla sua cinta muraria realizzata in pietra, e tuttora intatta, che abbraccia la sommità di una collina con una lunghezza di circa 570 metri. Questa caratteristica la rende uno dei più bei borghi medievali italiani.

Lasciata alle spalle la cinta di mura,attraverso percorsi sterrati, si giunge a Cerbaia, antico borgo medievale oggi in stato di abbandono.

Si attraversa poi il bosco dei Renai prima di arrivare a Porta Camollia, tradizionale accesso francigeno a Siena. Qui si possono ammirare le bellezze artistiche e culturali di una città che conserva ancora perfettamente il suo assetto Medievale e che per questo è stata inserita nel 1995 dall'UNESCO nel Patrimonio dell'Umanità.

Visitatela con molta calma, resterete ammaliati dal centro storico, dalla meravigliosa Piazza del Campo, dal Duomo e dal complesso di Santa Maria della Scala, famosa per essere uno dei più antichi ospedali in Europa, dove venivano accolti i pellegrini della Via Francigena, oltre che i poveri della città. Siena è anche molto nota per la tradizione legata principalmente alle contrade ed al celebre Palio.

La Via Francigena da Viterbo a Roma

Altro popolare punto di partenza della Via Francigena è Viterbo, graziosa cittadina della Tuscia. Da qui mancano circa 100 km per raggiungere Roma, che si possono percorrere in 5 giorni. Il percorso non presenta difficoltà tecniche né particolari dislivelli, risulta così adatto a tutti e si riferisce a chi ha poco tempo a disposizione e vuole comunque provare l’emozione di raggiungere a piedi la tomba di San Pietro ed ottenere così il Testimonium.

Viterbo ha origini etrusche, ma raggiunse il suo massimo splendore tra il 1100 e il 1300 quando divenne dimora Papale, guadagnandosi l’appellativo di "Città dei Papi". Tuttora detiene il più vasto centro storico medievale del mondo, con alcuni quartieri ben conservati. Da non perdere la visita del quartiere di San Pellegrino, Il Palazzo dei Papi e il Duomo.

Usciti dal suggestivo centro medievale di Viterbo, si attraversano le campagne e i boschi tra strade bianche e sentieri in saliscendi, arrivando così a Vetralla. Da qui, attraverso un suggestivo paesaggio di boschi e noccioleti si giunge alle "Torri d'Orlando", ruderi di due monumenti funerari di epoca romana, dove, secondo la leggenda, Orlando, il prode paladino e nipote di Carlo Magno, amava trovare riposo tra un'avventura e l’altra.

Il punto sosta per eccellenza è il bellissimo borgo di Sutri, le cui origini sono antichissime e di cui si possono ammirare le testimonianze del suo passato attraverso il bellissimo anfiteatro romano, completamente scavato nel tufo, e la stupefacente Madonna del Parto, costruita sopra un mitreo romano, all’interno di una necropoli etrusca.

Il cammino prosegue tra campi fino ad arrivare alle Cascate del Monte Gelato, dove le acque del torrente Treja offrono refrigerio ai piedi dei pellegrini di passaggio. Si entra nel Parco di Veio, e si percorre una ripida salita, che conduce fino alle porte di Campagnano di Roma, dove si possono ammirare le bellezze artistiche e culturali, a testimonianza di un glorioso passato medievale.

Lasciata alle spalle Campagnano, si attraversa la Valle del Sorbo e si sale verso il borgo storico di Formello, che si sviluppa intorno a Palazzo Chigi, il palazzo principale che ospita anche l’ostello del pellegrino.

Si prosegue poi nelle campagne del Parco di Vejo, fino al guado del torrente Valchetta. Nelle stagioni di magra si supera facilmente, ma va assolutamente evitato in caso di piena. Si giunge così ad Isola Farnese e proseguendo sulla statale si arriva a La Storta.

L’avvicinamento a Roma, purtroppo, prevede un lungo tratto sulla Cassia e su strade trafficate, fino ad arrivare al parco di Monte Mario e al Monte della Gioia, dove è possibile scorgere le prime vedute di Roma e il cupolone di San Pietro. Scesi dal colle si percorre l’ultimo tratto che conduce alle mura vaticane e a Piazza San Pietro.

La Via Francigena e le sue varianti

Sono disponibili dei percorsi alternativi all’itinerario principale, che rispecchiano i numerosi cambiamenti che la Via Francigena ha avuto nel corso dei secoli in funzione di pestilenze e cambi di potere, ma sono anche opportunità di poter scoprire incantevoli cittadine ai margini del percorso principale.

Alcuni esempi:

Superato San Gimignano, si incontra la variante che collega Colle Val d'Elsa. Questa deviazione accorcia il percorso ufficiale di 3 km e consente di visitare la graziosa cittadina, arroccata su una collina, con il suo incantevole centro storico e le splendide botteghe. Colle Val d'Elsa viene citata anche dall'Arcivescovo Sigerico di Canterbury nel suo diario di viaggio per l’antico tratto urbano “la Via del Castello”. Oggi è conosciuta soprattutto per la sua produzione di cristallo, tanto da essere soprannominata la Boemia d’Italia.

Nei pressi del paese di Bagno di San Filippo, famoso per le sue sorgenti termali, si dirama la variante per Abbadia San Salvatore. Antica strada che ripropone una delle vie altomedievali per salire al monastero e permette di visitare lo storico borgo, crocevia di pellegrini. Nel Museo dell’Abbazia di Abbadia San Salvatore è conservata la pergamena “4 maggio 876”, la più antica attestazione scritta della Via Francigena, che testimonia il passaggio del percorso nella bassa Toscana.

Da Ponte a Rigo si può deviare, per evitare un tratto molto trafficato della via Cassia, per la variante collinare che passa per il borgo medioevale di Proceno. Tratto decisamente più lungo rispetto all'itinerario ufficiale, ma più sicuro e con splendidi panorami sulla sottostante val di Paglia. In questo caratteristico borgo si può trovare dimora nell’antica residenza del Cardinale Guido Ascanio Sforza, che oggigiorno accoglie i pellegrini nel grazioso e piccolo ostello comunale. Proceno è il primo paese della parte laziale della via Francigena, da qui si può raggiungere Roma in una settimana.

Dopo Viterbo si incontra la Variante Cimina della Via Francigena. Questo percorso, già conosciuto in epoca romana, giunse alla massima importanza quando Viterbo divenne centro dominante dell’Alto Lazio. Il percorso si divide dopo Viterbo salendo sui monti Cimini, aggirando ad est il Lago di Vico e attraversando i centri abitati di Ronciglione e Nepi, per riunirsi al percorso principale nei pressi di Monterosi.

Dalla Città di Viterbo mancano circa 100 km per raggiungere Roma, un tragitto che si percorre in circa 4 giorni. Oltre allo splendido valore naturalistico di questa variante, degno di nota è anche Ronciglione: caratteristico borgo medievale della Tuscia, edificato nel tufo.

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